Il Piede Diabetico rappresenta una delle complicanze croniche più gravi della malattia diabetica. È stato stimato che il 15% dei soggetti diabetici svilupperà un’ulcera agli arti inferiori nel corso della propria vita e che un terzo di questi pazienti andrà incontro ad amputazione. Le lesioni del piede sono responsabili di inabilità, di lunghe cure ambulatoriali, di frequenti ospedalizzazioni. Ciò comporta un peggioramento della qualità di vita del diabetico e dei suoi familiari oltre ad implicare un notevole peso sociale ed economico. Inoltre, l’aumento di prevalenza del diabete e della durata della vita dei pazienti hanno condotto ad una vera e propria epidemia di complicanze agli arti inferiori, aumentando il numero di nuovi casi, il numero delle recidive ed il numero delle amputazioni conservative.
Il Podologo, come primo anello della prevenzione, molto spesso è chiamato ad indirizzare il paziente verso strutture specialistiche integrandosi con l’attività medica. L’amplificazione della compliance Medico-Podologo è fondamentale ma è anche importante che egli sappia come approcciare ad un piede complicato quando gli viene richiesto un intervento da un medico specialista. La conoscenza dei protocolli da adottare in questi casi aiuterà il podologo a trattare bene i pazienti a rischio, migliorando di riflesso, con l’accresciuta sensibilità, anche le persone non soggette a complicanze. L’acquisizione di questi protocolli da parte del maggior numero possibile di Podologi è certezza di un miglioramento del servizio di podologia ed una maggiore probabilità di salvare arti ai soggetti diabetici. Attualmente in Italia l’impiego del podologo in ambito diabetologico risulta ancora limitato, seppur le sue competenze garantiscano una maggiore adesione alle linee guida proposte e, come dimostrato in letteratura, riducano ospedalizzazioni, amputazioni e relativi costi.